Il primo cittadino di Torrita di Siena prova a mistificare la realtà ma fa un’altra delle sue famose figurette.
Il Comune ha acquistato uno scuolabus dotato di accesso per gli invalidi e ci ha fatto scrivere “acquistato con il contributo di gestione dei nostri otto amici senegalesi, anno 2016”. Peccato che la realtà sia ben diversa e molto meno semplicistica di quella che il Sindaco di Torrita di Siena, tra i più esposti in favore dell’immigrazione, vorrebbe far credere ai cittadini. I soldi risparmiati dalla gestione degli “otto amici senegalesi”, come li chiama Grazi, sono sì serviti all’acquisto dello scuolabus ma sono soldi dei contribuenti, quindi di tutti i cittadini italiani che pagano regolarmente le tasse. Allora ci chiediamo il perché il Sindaco non abbia fatto scrivere “scuolabus acquistato con il contributo delle imposte di tutti i cittadini italiani.
Probabilmente per dare una versione distorta di quella che è la verità. Noi come CASAGGì Valdichiana abbiamo contestato fin dal primo giorno questa politica dell’accoglienza che alimenta un business che grava tutto sulle spalle delle famiglie italiane e che, come se non bastasse, serve solo a garantire l’ingresso incontrollato in Italia e in Europa di migliaia di persone, che solo per un terzo riescono ad ottenere lo status di rifugiati. Quando entrammo nella sala del consiglio comunale al grido di “PRIMA GLI ITALIANI” sapevamo benissimo di andare contro ad un sistema che fa gli interessi delle cooperative rosse e penalizza i nostri connazionali che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Noi continueremo ad essere in prima linea contro tale sistema.
Il Sindaco Grazi invece di farsi bello con i soldi ricevuti per la gestione dei richiedenti asilo, perché non ci spiega come mai il Comune di Torrita di Siena non aveva uno scuolabus accessibile agli invalidi? Oppure ci potrebbe illustrare come sono stati spesi i soldi dei torritesi dai suoi precedenti colleghi di partito? Tranquilli, il Sindaco Grazi non risponderà e se lo farà sarà solo per provare, ancora una volta, a mistificare la realtà.