sabato 22 febbraio 2014

Governo. Renzi si accontenta delle donne, Napolitano (e l’Ue) del ministero del Tesoro


di Eric Cantona (Barbadillo)

Oltre la fuffa del governo “rosa”, con otto esponenti donne e tanti volti nuovi, l’esecutivo guidato da Matteo Renzi conferma l’ipoteca del Quirinale e dei poteri europei sul ministero del Tesoro, stanza dei bottoni delle politiche economiche.

La squadra. Confermati i tre esponenti del Nuovo Centrodestra (Angelino Alfano al Viminale, Beatrice Lorenzin alla Salute e Maurizio Lupi ad Infrastrutture e Trasporti), c’è Dario Franceschini alla Cultura, Andrea Orlando, che passa dall’Ambiente alla Giustizia. Poi una sfilza di neofiti. Due under 40: Marianna Madia alla Pubblica amministrazione, Maria Elena Boschi alle Riforme e Rapporti con il Parlamento. Appena quarantenne è Federica Mogherini, neo ministro degli Esteri. Le altre donne? Stefania Giannini, Federica Guidi, Roberta Pinotti e Maria Carmela Lanzetta vanno rispettivamente all’Istruzione, allo Sviluppo Economico, alla Difesa e agli Affari Regionali. Pier Carlo Padoan va al ministero dell’Economia; e Giuliano Poletti, già presidente di Legacoop, a Lavoro e Welfare.

Il “commissario” Padoan. La Repubblica” non a caso elogia la nomina del presidente dell’Istat in pectore con il titoletto “Una garanzia per Bruxelles e la Bce”. Il suo curriculum parla chiaro con “i suoi precedenti incarichi di vice segretario generale e capo economista dell’Ocse, di direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale per l’Italia nonché consulente della Banca Centrale Europea e della Commissione Ue”. La nomina, che avrà connotati diversi da Monti/Letta/Saccomanni ma la stessa sostanza, ha il via libera quirinalizio e tanto basta per dire che Renzi si consolerà con i ministeri rosa, mentre sarà l’Europa a dettare la linea…