venerdì 19 ottobre 2012

Governo Monti: arriva la tassa sul sangue degli eroi

di Miro Renzaglia


E alla fine il vampiro Mario Monti c’è arrivato: tasseranno anche il sangue. Ma non di tutti, beninteso: “solo” di quelli che lo hanno versato per la patria. Nella bozza del disegno di legge per la stabilità economica del 2013, in queste ore in discussione in Parlamento, è prevista infatti l’abrogazione delle norme che esentavano dal prelievo fiscale gli aventi diritto al trattamento pensionistico di guerra (ed equiparati).

Se tutte le tasse sono odiose, questa è proprio infame. Quando si arriva a colpire il risarcimento che lo stato riconosce a chi lo ha servito fino a pagarne anche le estreme conseguenze, vuol dire che si è perso il senso del vincolo di solidarietà fra istituzioni e cittadino. Tanto più che da questa vera e propria rapina entreranno all’erario pochi spiccioli. Pochi spiccioli per le casse, ma un salasso pesante per le vittime e/o per i loro familiari.

Oltre al danno annunciato, poi, c’è anche la beffa. Il livello reddituale complessivo sopra il quale scatterà il prelievo – 15.000 euro annui lordi – sa quasi di presa in giro perché, in realtà, saranno ben pochi a poter godere dell’esenzione.

Una scelleratezza che, non bastasse la bestemmia etica, annulla decine di sentenze della Corte Costituzionale che ha sempre ribadito il carattere risarcitorio e non reddituale delle pensioni di guerra e, dunque, la loro non assoggettabilità ad Irpef.

Solo uno stato di barbarie può stravolgere principi di diritto che sono assolutamente acquisiti. Solo chi è insensibile al significato anche simbolico di un risarcimento che la nazione deve a chi le ha donato il sangue poteva giungere a tanto. Ma forse è proprio a questo stato infimo che il governo dei banchieri ci voleva ridurre e infine ci ridurrà.