venerdì 26 aprile 2013

UN ALTRO 25 APRILE DAI CADUTI DELLA RSI...


Anche quest'anno, come ogni 25 aprile, Casaggì era al sacrario dei caduti della Rsi di Trespiano. Con noi tante persone: cittadini, militanti, reduci e tantissimi giovani in una compostezza unica. Un fiume composto di persone in fila, in silenzio, con un mazzo di fiori o una rosa in mano, con in testa un tricolore e nel cuore la certezza che quei caduti, così bistrattati da quel mondo vile e infame che è il prodotto della loro sconfitta, non hanno combattuto invano. 

Si ringraziano i presenti, poi prende la parola Corrado, un Uomo che scelse di partire volontario nelle Fiamme Bianche per riscattare l'onore perduto dopo l'8 di settembre. Indossa una divisa di bersagliere, anche se, come dice sempre "questa divisa, per lo Stato italiano non ha alcun valore". Ma lui la indossa lo stesso, tutta piena di medaglie al merito: non per vanagloria, ma per sfida, per testimonianza, per quella voglia di riscatto che ha animato una lotta pura. Quella divisa, Corrado, non se l'è mai tolta. Certe cose passano, altre no. 

Sull'epitaffio c'è scritto: "Bisogna portare ai vivi che sono morti la fiaccola dei morti che sono vivi". E' quello che cerchiamo di fare ogni giorno, con umiltà e dedizione.