giovedì 11 settembre 2014

La bontà di Fiorella Mannoia e di altri vip: per dare l’acqua al Kenya si fanno…un selfie



di Guglielmo Federici (Secolo d'Italia)

Il virus del selfie che alimenta l’egocentrismo potrebbe pure essere il frutto di un culto esasperato della propria personalità e ognuno la soddisfa come può, con gli strumenti che ha. Ma l’ossessione dell’autoscatto compulsivo legato alla beneficenza o a un impegno sociale sfiora la patologia mentale e il ridicolo. Che qualcuno la fermi. Amref, l’organizzazione sanitaria non profit del continente africano, lancia la campagna Portatori di Acqua in Kenya e sollecita dunque il mondo dello spettacolo ad aderire all’ iniziativa. Una buona campagna,anche se non nuovissima, se non fosse che l’idiozia coniugata al narcisismo formano una miscela esplosiva e allora per aderire non basta più dare la propria disponibilità, il proprio nome, no, ci vuole un selfie, bellezza! Ecco allora una congrega di cantanti e artisti che si inchina al trend del momento: Fiorella Mannoia, Pif, Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Eleonora Daniele, Salvatore Marino, Frankie Hi nrg, Marlene Kuntz, The Bastards Sons of Dioniso, No Braino, Saba Anglana, Nahtalie, Julian Mente corrono ad aderire attraverso il dannatissimo autoscatto. Un esercito. Che un autoscatto da vip assurga a termometro del successo di un’iniziativa di rilevanza sociale – comunque la si voglia giudicare – dà la misura dell’“insostenibile leggerezza” dei nostri tempi. Come rendere un obiettivo serio banalmente trendy, da terzomondismo di maniera. Come rendere un’iniziativa una mera opportunità per autopromuoversi. Se un progetto è serio, non avrebbe bisogno di “mezzucci” per porsi all’attenzione. Portare 100 pozzi in uno dei Paesi che le Nazioni Unite classificano affetto da carenza idrica cronica: 10 o 15 litri al giorno devono bastare a un keniano per dissetarsi, lavarsi, irrigare il proprio campo. Il confronto con il consumo pro capite europeo non regge: 200-300 litri. Nel mondo quasi 800 milioni di persone non hanno accesso all’acqua pulita e oltre metà di esse si trovano proprio nell’Africa sub-sahariana. Una persona su 3 vive senza servizi igienici adeguati. L’azione di Amref si concentra sui distretti di Makueni, Kitui e nella Regione Costiera, in particolare nelle zone di Magarini e Malindi. Tutto questo non può diventare una fiera della vanità. O no?