martedì 19 marzo 2013

A Cipro la Troika “consiglia” il prelievo forzoso sui conti correnti: scoppia il caos

tratto da Barbadillo

Salvare l’economia di un Paese sì ma con i soldi dei cittadini. Questo è il piano della troika che sarà votato domani dal Parlamento ciprioti. Un prelievo forzoso sui conti correnti (rispettivamente un’imposta del 9,9% sui depositi oltre 100mila euro e del 6,75% per quelli di importo inferiore) che dovrebbe rappresentare la contropartita per gli aiuti da parte dell’Ue: ossia il piano di salvataggio da 10 miliardi. Una proposta choc che ha gettato letteralmente nel panico gli abitanti dell’isola e i correntisti stranieri che hanno assaltato i bancomat per prelevare il proprio denaro (tant’è che la banca centrale cipriota ha dovuto ordinare la chiusura di tutti gli istituti di credito per le prossime ore).

Da parte sua, proprio il governatore della Banca centrale cipriota Panicos Demetriades, ha cercato di minimizzare: «La Bce provvederà Cipro della liquidità necessaria se il Parlamento approverà il prelievo forzoso sui depositi bancari. Le rassicurazioni che abbiamo sono che qualora la proposta di legge venga votata, ci daranno la liquidità che ci occorre». Non sembrano pensarla così, evidentemente, gli abitanti di Cipro.

Ma lo scenario cipriota ha fatto discutere, per le possibili ripercussioni ben al di fuori i confini dell’isola del Mediterraneo. Dalla Russia tanto il presidente Vladimir Putin quando il premier russo Medvedev hanno criticato l’eventualità: «La possibile tassazione dei depositi bancari a Cipro – ha affermato il capo del governo – sembra una confisca dei soldi altrui». Anche gli stessi analisti, da parte loro, non credono che il prelievo sia una scelta saggia. Anzi. «Se i politici europei stavano cercando un modo per minare la fiducia pubblica che è il fondamento a sostegno di ogni sistema bancario, non avrebbero potuto fare un lavoro migliore», ha affermato Michael Hewson, analista di Cmc Markets.

Anche il Italia non sono mancate reazioni. Per Ignazio La Russa, cofondatore di Fratelli d’Italia, «il prelievo forzato sui conti correnti dei cittadini di Cipro, imposto dalla Germania e dall’Ue, che fa presagire scenari del genere anche in altri paesi europei, è la dimostrazione che l’Europa dei banchieri non va bene e che fra i temi pressanti della politica italiana c’è quello di una ridefinizione dei rapporti europei». Sull’argomento è intervenuto anche Giuseppe Vegas, presidente della Consob, che ha invitato a non fare allarmismi in quanto «Cipro è una realtà molto piccola, particolare. Io non drammatizzerei, poi è chiaro che i mercati sono nervosi». Salvo poi, alla domanda se Cipro potrebbe essere un paradigma per Paesi più grandi, rispondere così: «Non lo so – ogni giorno e’ una sorpresa. Non credo proprio però che potrebbe succedere anche in Italia». Tutto chiaro, no?