da Azione Tradizionale
Il discorso di Cristina Kirchner all’ONU del settembre 2014 è stato storico, coraggioso e di esempio.
Il discorso di Cristina Kirchner all’ONU del settembre 2014 è stato storico, coraggioso e di esempio.
La presidente argentina, in poco più di venti minuti, ha puntato il dito contro USA e ISRAELE in maniera formidabile:
“Non
dovete neanche osare a cercare di portare qui sul suolo argentino le
vostre guerre, i vostri missili, la distruzione (Israele che bombarda
Gaza…) (…) non dovete inventarvi false minacce dell’ISIS contro di me
per farmi prendere sciocche decisioni belligeranti (contro Assad in
Siria…) (..) e non dovete portare le vostre diatribe dentro la
diplomazia argentina (accordo Argentina-Iran su attentato AMIA”.
Ricordiamo
tutti il default argentino del 2001, a seguito di quella bancarotta
l’Argentina ristrutturò il suo debito per 191 mld di dollari,
dilazionando le scadenze dei bond al 2005 e 2010, senza ricorrere alle
draculesche politiche di austerity del FMI (“Preferisco avere
un’inflazione alta e vedere il drastico calo di disoccupazione e
povertà, lavoro e produttività in costante crescita e un popolo molto ma
molto più felice di prima, piuttosto che avere l’inflazione al 3% come
in Italia, dove c’è depressione, avvilimento e l’esistenza delle persone
non conta più nulla”, le famose parole pronunciate solo qualche anno fa
da Cristina Kirchner, parole frutto di mirabili riforme in ambito
sociale, ecco le più importanti:
a)
moratoria tributaria e riduzione delle tasse sui prodotti agricoli,
legalizzazione entro i parametri di legge dei lavoratori in nero,
detassazione dei capitali in entrata dall’estero;
b) piano di sviluppo delle infrastrutture legate alle imprese per 21 miliardi di dollari;
c) assegno familiare, medaglia FAO per la lotta contro la fame).
Il 92,4%
dei creditori sottoscrisse l’accordo con il governo di Buenos Aires.
Tranne alcuni fondi statunitensi: l’Aurelius Capital Management, il Blue
Angel e l’NML Capital controllato dal famelico hedge fund Elliott
Management Corporation, creatura del noto miliardario, nonché
speculatore, statunitense Paul Singer. Sono noti come “fondi avvoltoi”, non a caso.
Nel 2008
comprarono i bond argentini a prezzi irrisori per 1,3 mld di dollari da
investitori che volevano disfarsene ad ogni costo. Operazione
speculativa? Evidentemente no. Gli scopi dovevano essere ben altri.
Nel 2012
il giudice federale di New York, Thomas Griesa, diede ragione a questi
fondi ed ingiunse il governo argentino di ripagare i bond al loro valore
nominale.
Il 26
giugno 2014 la Corte Suprema degli USA convalidò la sentenza, definita
da Martin Wolf, commentatore di punta del Financial Times “estorsione
sponsorizzata dalla giustizia Usa”.
Il che
significa che se ottenessero il pagamento di 1,3 mld di dollari più 200
mln di dollari di interessi, in sei anni avrebbero un profitto pari al
1680%!!
E allora ecco che i media mondiali annunciarono l’imminente default argentino! Bancarotta ancora una volta.
Questa
volta però nessun moto di piazza, nessuna ira popolare (nonostante
indicatori economici al momento in ribasso) l’Argentina si unì
orgogliosamente contro la prepotenza USA che vuole sottometterne la
sovranità economica (dal 2005 l’Argentina ha sempre rispettato i termini
di pagamento del suo debito).
Due giorni
dopo, il 28 giugno, Buenos Aires depositò presso la Bank of New
York-Mellon ben $593 mln a pagamento dei possessori di bond che a suo
tempo avevano sottoscritto l’accordo. L’intera cifra fu successivamente posta sotto sequestro del giudice Griesa per darla in pasto ai “fondi avvoltoi”.
Nello
stesso periodo, veniva ospitata in America Latina una delegazione di
personaggi di alto rango: i capi di stato dei paesi facenti parte dei
BRICS (acronimo di Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, coniato
dalla Goldman Sachs nel 2001 per il loro avere niente in comune se non
l’essere grossi ed in via di sviluppo), convenuti per il loro VI vertice
del 15 luglio in quel di Fortaleza del Brasile. Il presidente cinese Xi
Jinping, in visita a Buenos Aires, annunciava che la Banca Centrale
Cinese aveva emesso uno swap monetario da $11 mld a favore
dell’Argentina.
Il
presidente russo Vladimir Putin, sia a Buenos Aires che nel vertice
BRICS di Fortaleza, aveva dichiarato che occorreva una nuova
architettura economica e finanziaria a livello globale.
La
presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner chiedeva anch’ella
la creazione di un nuovo ordine finanziario globale che permetta uno
sviluppo economico sostenibile.
Dunque,
sembra che la partita sui bond argentini entrasse nel più ampio e più
turbolento scenario geopolitico delle istituzioni finanziarie
internazionali.
Infatti, a
settant’anni dagli accordi del luglio 1944 a Bretton Woods che crearono
la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario, i BRICS hanno lanciato le loro
due istituzioni finanziarie: la New Development Bank per finanziare
infrastrutture e progetti di sviluppo sostenibile e la Contingent
Reserve Arrangement per soccorrere i paesi membri in difficoltà
finanziarie.
Ragion per cui, l’Argentina non è in default.
Ma i “fondi avvoltoi” restano tali.
Le nuove
istituzioni dei BRICS sono attese al varco della competizione globale,
con tutti i rischi del caso, visti i nemici che si ritrovano.
Adesso
facciamoci una domanda, perché i canali internazionali (sempre solerti a
sottolineare subdolamente l’inflazione alle stelle e il rischio di un
secondo default) hanno sospeso le trasmissioni in diretta ed hanno
fermato la traduzione del discorso della Kirchner in un’assemblea
generale delle Nazioni Unite a New York?
La
risposta è semplice, Cristina Fernandez de Kirchner ha oltrepassato la
linea rossa degli USA e dei loro alleati! I punti principali del
discorso della signora Kirchner, postato sui social network:
“Da
presidente dell’Argentina, essere attaccata dalle lobby criminali
finanziarie legate ai ‘fondi avvoltoio’ è per me solo un onore”.
«L’Argentina
è un paese che è disposto a pagare e ha la capacità di pagare. E
pagherà il suo debito, nonostante la “molestia” dei fondi avvoltoio. Gli
Stati Uniti vogliono sgretolare la ristrutturazione del nostro debito,
vogliono un ritorno al passato, quando l’Argentina era in ginocchio e
supplicava prestiti a tassi esorbitanti. E se per fare ciò devono
passare sopra la sovranità e le norme di diritto internazionale, loro
non hanno alcun problema: distruggono tutto come fanno ovunque nel
mondo».
«Ci siamo
riuniti qui circa un anno fa, quando veniva qualificato come terrorista
il regime del presidente Bashar al-Assad in Siria e voi tutti (rivolta
ai rappresentanti dei paesi occidentali) appoggiavate le forze ribelli
in Siria, quelle che voi stessi qualificavate come “rivoluzionari” per
la democrazia. Oggi ci riuniamo per sradicare questi rivoluzionari che
si sono rivelati essere dei terroristi. Noi ci siamo riuniti oggi per
adottare una risoluzione internazionale che incrimini e combatta l’ISIS,
mentre sappiamo che questa organizzazione ha ottenuto l’appoggio di
paesi ben conosciuti e che sono gli attuali alleati di alcuni dei grandi
stati membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. Cosa direte adesso
dei combattenti della libertà contro il Governo legittimo della Siria
che ora sterminano persone, compiono crimini indicibili ed atti
terroristici? Cosa direte di coloro che oggi compongono l’ISIS che erano
i Freedom Fighters (combattenti per la libertà) nella guerra contro
Assad in Siria? Questo è un problema: le grandi potenze cambiano troppo
facilmente il concetto di amico e nemico, terroristi e non terroristi, e
dobbiamo chiarire che non possiamo continuare a usare le posizioni
politiche o geopolitiche internazionali per risolvere questioni di
potere. Fino a quando ciò accadrà, che il valore del voto dei cinque
membri permanenti è più forte rispetto ad altri membri delle Nazioni
Unite, non si risolverà niente e ogni anno faremo gli stessi discorsi».
“In
passato avete inserito Hezbollah nella lista delle organizzazioni
terroriste, mentre si tratta di un grande partito riconosciuto in
Libano!”.
“Voi avete
accusato l’Iran di essere dietro l’esplosione che aveva come obiettivo
l’ambasciata israeliana a Buenos Aires nel 1994, quando le indagini
argentine non sono riuscite a dimostrare il coinvolgimento dell’Iran”
(Chissà come mai proprio negli ultimi mesi le indagini hanno subito
un’impennata improvvisa… Il procuratore federale Alberto Nisman ha
accusato il coinvolgimento del governo argentino, contestandogli di aver
aiutato l’Iran in cambio di favori economici, specie in ambito
petrolifero. Il presidente bolivariano Ugo Morales lo ha definito un
“colpo di stato giudiziario” atto a far cadere la Kirchner, in
Sudamerica abbiamo decine di esempi identici e sappiamo bene chi pilota
certe manovre. Per accelerare questo golpe ci si è inventato il colpo a
sorpresa: nel gennaio 2015 il procuratore Nisman è stato ritrovato morto
– lo hanno suicidato? – ed ovviamente il passo successivo è stato
l’incriminazione della Presidenta per aver ostacolato la giustizia.
Dovrebbe far riflettere come il primo giornalista a scrivere delle
presunte responsabilità della Kirchner, Damian Pachter, sia riparato in
Israele dicendo di sentirsi minacciato in Argentina. I rapporti fra la
Casa Rosada e i “vecchi padroni” sono ai minimi termini, la Kirchner ha
imposto che nessun esponente governativo presenziasse alla marcia di
Parigi dopo gli attentati di gennaio, sta per nascere una nuova agenzia
di intelligence, la AFI, in difesa del popolo, delle istituzioni
nazionali argentine e slegata dai vincoli che il vecchio SIDE aveva con
CIA e Mossad e solo qualche giorno fa il ministro degli esteri Timerman,
ebreo, ha inviato un comunicato ufficiale al suo pari israeliano nel
quale pretende che lo stato ebraico si astenga dall’uso del territorio
argentino come “teatro delle sue operazioni di interesse geopolitico.
Israele si deve limitare, sul suolo argentino, a rispettare le norme e i
comportamenti previsti dalle leggi locali e nazionali”).
“Voi avete
adottato una risoluzione contro Al Qaeda dopo gli attacchi dell’11
settembre. Paesi come l’Iraq e l’Afghanistan sono stati profanati e i
loro abitanti uccisi, mentre, entrambi i paesi, stanno ancora soffrendo
il terrorismo!”.
“Avete
dimostrato dopo la guerra israeliana contro Gaza, che Israele ha
commesso un disastro orribile e causato la morte di molti civili
palestinesi, ma la vostra attenzione è diretta a quanti razzi hanno
colpito Israele che non hanno provocato né danni né vittime!”.
“I
terroristi non sono soltanto quelli che piazzano bombe, ma esistono
anche terroristi economici che sconvolgono l’economia dei paesi,
causando fame, miseria e povertà. Il mio paese non vende o produce armi,
ma noi siamo un paese che produce energia, che ha il petrolio. Dovete
capire e riconoscere quali sono gli elementi più idonei per combattere
il terrorismo” (riferendosi ai finanziamenti ricevuti dall’ISIS).
“Per
favore, se mi succede qualcosa, e lo dico veramente sul serio, che
nessuno guardi al Medio Oriente. Guardate a Nord per favore. Non vengano
da noi a creare la storiella dell’ISIS che cerca di uccidermi”.