Mr. Monti, abbandonato il ministro Passera sul guado di una “crescita per lo sviluppo” che questo governo - in carica soltanto per regalare interessi ad usura alle banche d’affari internazionali, non può varare - ha ottenuto le scuse e il viatico di Confindustria.
Si sentiva “accerchiato”, il Mister, ma così ha ritrovato un direttore tecnico affamapopolo indigeno per riprendere la marcia taglia-lavoro e uccidi-Italia indicata dalla triade Fmi, Bce, Ue.
Intanto, i suoi puntelli di partito, con il beneplacito del governo, proseguono senza soste a suicidare quel che resta da suicidare dell’ex Stato nazionale italiano. Riempono poltrone di loro “fedeli” e inventano nuovi “enti” (o “autorità”, o “garanti”) su cui far sedere i loro protetti. Ora è la volta del “garante” dei Trasporti. Per loro c’è sempre modo di aggiungere un posto a tavola.
Unica novità “politica”, dai partiti, rumori di elezioni in autunno e, dunque, adozione di un qualche sistema elettorale per restare in sella, ...finché si può.
Agli italiani restano disoccupazione, stretta creditizia ed Equitalia. E il rosario di suicidi per tasse e per fame: l’ultimo quello dell’ex imprenditore di Padova raggiunto dalla solita “gabella”. Un disastro coltivato con cura.