La retorica resistenziale sui terremotati dell'Emilia
(il Secolo d'Italia)
Per carità! Ognuno ha i suoi feticci. E da come alcuni si imbizzarriscono dinanzi all’ipotesi di trasformare il 25 aprile si evince su che lato della strada il feticismo sia più radicato. Feticismo, nostalgismo, chiamatelo come vi pare. Fatto sta che in Italia c’è gente che pensa che la crisi economica fugga via se tutti insieme intoniamo il salmo Bella Ciao con i pugni ben alzati a maledire le stelle. Ogni sotto-cultura ha le sue superstizioni e i suoi riti scaramantici. Da quando il terremoto ha colpito l’Emilia, seminando sofferenze e mietendo vittime, i giornali di riferimento del Pd sparano titoli in prima evocando la lotta partigiana contro il terremoto, passando da “Resistenza emiliana” a “l’Emilia resiste”. Non si capisce se la suggestione che vogliono evocare sia che le vittime hanno tutte la tessera dell’Anpi, oppure che il terremoto, in quanto catastrofe, sia nazi-fascista.