FIRENZE, 11 AGOSTO: CASAGGì E TORSELLI (FDI) AL SACRARIO DEI CADUTI DELLA RSI.
“IL SACRIFICIO DI QUEI RAGAZZI NON DEVE ESSERE DIMENTICATO. ALLE ISTITUZIONI CHIEDIAMO DI ACCANTONARE IL RANCORE, ANCORA TROPPO ALIMENTATO.
Anche quest’anno, mentre Firenze festeggia la “liberazione”, una delegazione di Casaggì, con il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, sarà a Trespiano dalle ore 11 per rendere omaggio ai caduti della Repubblica Sociale Italiana.
"Da anni - dichiarano i dirigenti del "centro sociale di destra" Casaggì Firenze - abbiamo raccolto il testimone di chi, molti anni fa, costruì materialmente il sacrario nel quale oggi riposano i militi della Repubblica Sociale Italiana".
"A loro, in questi anni, abbiamo promesso una continuità ideale e culturale. Nelle gesta di quei giovani, spesso volontari, abbiamo sempre riconosciuto ciò che la storiografia e le istituzioni del paese hanno fatto finta di ignorare: il coraggio di combattere una guerra dura difendendo l'onore di una Nazione tradita da armistizi e cambi di casacca, la dignità di resistere duramente ai più potenti eserciti del mondo, l'abnegazione di portare avanti con coerenza una causa mossa da valori profondi quali il senso di appartenenza, la volontà di superare i propri limiti, la capacità di riscoprire il senso del dovere, il dominio dello spirito sulla materia e del sangue sul profitto".
"E' questo il sacrificio che ogni anno, tantissimi ragazzi, scelgono di ricordare liberamente assieme a Casaggì, consapevoli che certe pagine di storia, purtroppo, sono ancora appannaggio di una sola parte politica e non patrimonio condiviso e analizzato dalla comunità nazionale".
Francesco Torselli, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e portavoce regionale del partito, dichiara: “Per tutta la durata di questo mandato, ogni anno, ho rivolto appelli alle istituzioni affinché si superassero le divisioni che una delle pagine più cruenti della nostra storia recente, ha generato e diviso il popolo italiano. Purtroppo ogni anno sono state fatte orecchie da mercante, preferendo compiacere alcuni ambienti politici e culturali che sopravvivono unicamente in virtù delle divisioni e dei rancori. Resta il rammarico, anche in funzione della giovane età di molti rappresentanti istituzionale, di aver perso un'occasione unica per arrivare a quella pacificazione nazionale che molti evocano, ma che, purtroppo, mi rendo conto, in pochissimi ricercano veramente".