di Valter Delle Donne (Secolo d'Italia)
Quello che non vi hanno detto del Concertone di San Giovanni è che da anni è diventato un supermarket della droga a cielo aperto. Cifre che ogni anno passano sotto silenzio, coperte dal frastuono della musica e dagli slogan gridati dal palco. Solo i carabinieri, non sono note le cifre sugli arresti delle altre forze dell’Ordine, il primo maggio a San Giovanni hanno arrestato 46 per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Tra gli arrestati per droga ci sono 28 stranieri e 18 italiani provenienti da Puglia, Campania, Calabria, Molise e Lazio. Come a dire: una vera e propria Fiera nazionale dello sballo. In totale è stata sequestrato un chilo e 266 grammi di droga tra cocaina, marijuana, hashish, eroina, Lsd e compresse di Rivotril (un medicinale che, associato all’alcol crea un mix micidiale e devastante). Altre 38 persone, in questo caso tutti italiani, sono stati sorpresi a consumare droga e segnalate alle rispettive Prefetture delle province di provenienza, quali assuntori. E i risultati dello spaccio a cielo aperto sono nelle cifre diramate dal 118. Sono stati 211 gli spettatori soccorsi dai presidi medici allestiti nella piazza romana, la maggior parte dei quali con sintomi da intossicazione da alcolici e da abuso di droghe. Alla fiera dello sballo c’è stato grande lavoro per i pusher, ma anche per i borseggiatori. I carabinieri hanno infatti arrestato tre nomadi che avevano approfittato della ressa per sfilare il portafogli dalle tasche di spettatori; un romano per furto su un auto e un marocchino per aver malmenato e strappato la collanina d’oro ad uno spettatore foggiano. Tutto questo senza contare l’episodio più grave: quello della rissa tra due pregiudicati di ritorno da San Giovanni. Uno dei due, un russo di 26 anni, è morto per una pugnalata al cuore.
L’altro dato che i media hanno passato sotto silenzio, è l’immondezzaio lasciato dopo la manifestazione. I mezzi dell’Ama hanno raccolto circa 35 tonnellate di rifiuti vari, per lo più cartacce e bottiglie. Pochi giorni prima, per i rifiuti lasciati a via della Conciliazione da un milione di pellegrini, dopo la beatificazione dei due Papi, le foto sui social network e l’indignazione si sono sprecate. Per lo scempio che, ogni anno il primo maggio, lasciano i manifestanti del Concertone neanche una foto, una cartolina, un sms di protesta. In ossequio al nuovo adagio: Scherza coi santi, ma lascia stare il Concertone.