tratto da Azione Tradizionale
In molti hanno esultato alla notizia. La “Palestina”, così come già il Vaticano, è stato ‘osservatore’ alle Nazioni Unite. Hurrà… Ma c’è veramente da festeggiare? Forse si, ma forse no. Anzitutto per l’inutilità sostanziale del riconoscimento, che sembra voler eludere il pieno riconoscimento, ritardandolo ulteriormente. Un contentino per riequilibrare la situazione post-aggressione israeliana. Ma, soprattutto, l’inserimento della “Palestina” in un quadro desolante, qual è quello di un’Organizzazione internazionale che, salvo i 5 membri del Consiglio di Sicurezza, conta nulla sul campo, come dimostrato dalla possibilità di avviare guerre senza che nessuno intervenga (purchè funzionali agli equilibri internazionali del potere). Come se l’ONU fosse un prestigioso ed onorevole regno del bene comune. Come se farne parte fosse un merito. L’ONU, quello delle guerre preventive, che dà sempre manforte agli occidentali guerrafondai. Farne parte, semmai, é necessario, talvolta. Ma ogni Palestinese se ne frega dell’ONU. A quel Popolo fiero e mai domo non serve nessun riconoscimento ONU per sentirsi vivo.
Palestina é Patria. Da sempre.