da Il Secolo d'Italia
Il romanzo storico Sangue, cuore e fiamma di Cristina Gimignani (edito da Eclettica) si è aggiudicato il Fiorino d’argento in ex aequo con un’altra opera. Questa la motivazione del riconoscimento: «Con uno stile partecipe e intenso, in cui la rabbia delle occasioni perdute si alterna ad una tenerezza frammista a ironia e autoironia, l’autrice rivive e fa rivivere quarant’anni di storia italiana filtrati attraverso il dramma di un ambiente umano e il mistero della scomparsa di una grande figura di uomo e di padre. La sofferta intensità della memoria rielaborata rende talvolta magmatica la narrazione, confermando però il valore non solo documentario di questa dolente autobiografia di una donna e di un mondo».
Felice del riconoscimento, la vincitrice così esprime la sua soddisfazione: «Ottenere un premio così importante, soprattutto grazie a un argomento tanto spinoso come la storia del Movimento sociale italiano, è motivo di grande soddisfazione. Mio padre, protagonista involontario dell’opera, ne sarebbe stato orgoglioso. Ma non ho scritto questo libro per una commemorazione postuma. Penso invece che la storia dei partiti, di tutti i partiti, in Italia debba essere posta in un altro modo, soprattutto ricorrendo all’affabulazione del romanzo storico.
Viene da sé che i personaggi del libro sono inventati, non hanno nessun collegamento con la realtà, ma la storia politica, quella resta; e spero che riesca a coinvolgere il lettore, portandolo ad amare la politica quanto la amo io». Sangue, cuore e fiamma – riferisce sempre la scrittrice – è il primo romanzo di una trilogia ad argomento storico-politico. Il prossimo libro sarà dedicato alla caduta di Bettino Craxi e all’ultima fase di An. Mentre il terzo avrà per tema la vita nella Dc e nel Pci degli anni Cinquanta.