di Antonella Ambrosoni (Secolo d'Italia)
Arrivano in quindici sale di Roma e del Lazio, dopo essere passate al Festival di Torino, le inedite immagini choc dello strazio di Benito Mussolini. Si tratta del documentario-choc Il corpo del Duce di Fabrizio Laurenti – liberamente tratto dal libro omonimo dello storico Sergio Luzzatto (Einaudi) – distribuito da Cinecittà Luce che lo ha anche prodotto. Nel docu-film la parabola straziante del corpo del Capo del Fascismo. Un corpo prima esaltato anche a livello propagandistico – famose le sue immagini a petto nudo durante la trebbiatura all’epoca della Battaglia del grano – e poi invece esposto nella sua più cruda umanità: ovvero ferito, straziato e oltraggiato. Nel film si passa dal consenso allo strazio: la fisicità prorompente del Duce viene analizzata come veicolo fondamentale di comunicazione con gli italiani e parte rilevante del consenso. Dopo l’analisi del culto del corpo, Laurenti ci introduce invece al suo strazio. Ovvero alle sue vicissitudini dopo la fine del fascismo. Il corpo fu infatti prima trafugato, poi ritrovato e sepolto in un luogo segreto per lunghi anni. Subito dopo l’oltraggio di piazzale Loreto per volere delle autorità il corpo del Duce venne infatti tumulato in gran segreto in una fossa anonima nel cimitero maggiore di Milano. E un anno dopo, nella notte del 23 aprile del 1946, venne trafugato da un gruppo neofascista che ne reclamava una sepoltura più degna. È la storia di un corpo senza pace. Il cadavere venne recuperato dalla polizia, ma scomparve di nuovo e le ultime immagini esistenti del corpo di Mussolini sono quelle eseguite nella questura di Milano il 14 agosto del 1946. Un vero orrore soprattutto per i familiari. Il corpo di Mussolini – come si vede nel documentario – è rinchiuso in una cassa di sapone e ripiegato su se stesso. Questa stessa cassa venne occultata per 12 anni in un luogo conosciuto solo da pochissime persone ai vertici dello Stato. Una storia ancora poco nota, dai riverberi insospettabilmente profondi sul futuro corso politico del Paese. Una riflessione, attraverso eccezionali e spesso inedite immagini d’archivio, sull’enorme potere dell’immagine di un Capo, di un uomo e sull’influenza nell’immaginario collettivo. Il Corpo del Duce viene proiettato a Roma nelle sale Adriano, Alcazar, Eden, Greenwich, Jolly, Politecnico Fandango. Martedì 2, al Cinema Lux alle 20.30, Fabrizio Laurenti incontrerà il pubblico per presentare e raccontare il film.