mercoledì 24 luglio 2013

“Manif pour tous” arriva in Italia: “No al bavaglio per chi difende la famiglia”...

di Barbadillo.it 


Una pagina facebook appena nata a presa d’assalto in poche ore, una uscita pubblica in programma per giovedì a Roma sullo stile dei Veilleurs e la prima maglietta ufficiale. “Manif pour tous” sbarca in Italia. Non (solo) in segno di solidarietà alla “primavera francese” che si sta consumando oltralpe contro la legge Taubira e che sta risvegliando la volontà di partecipazione di gran parte dei giovani francesi che occupano da mesi le piazze contro le politiche antisociali del governo Hollande. Ma proprio perché anche in Italia, come denunciano i promotori, sarebbe in atto un tentativo analogo non solo di liberalizzazione del matrimonio per le coppie omosessuali ma anche l’eventualità di un vero e proprio reato d’opinione dietro le norme sul contrasto all’omofobia.

Come spiegano i fondatori del sodalizio italiano nel comunicato, «il 18 giugno 2013 è stato avviato l’iter legislativo al Senato della Repubblica sulla proposta di legge per l’accesso al matrimonio da parte delle coppie formate da persone dello stesso sesso (chiamata “Matrimonio egualitario”). Inoltre, nel cassetto c’è anche quella della Modificazione dell’attribuzione di sesso». Il punto delicato, assieme a questo, riguarda proprio «la discussione della legge in “Contrasto all’omofobia e alla transfobia” proposta dal deputato Ivan Scalfarotto (Pd) come integrazione della Legge Mancino Reale» che istituisce «tra i reati che persegue, il crimine legato alla discriminazione di genere, punendolo con il carcere. È quindi una vera e propria legge bavaglio».

Bavaglio per un motivo in particolare: «Se pubblicamente si dichiara che il matrimonio tra persone dello stesso sesso non sia paragonabile a quello tra uomo e donna (sulla proposta di legge giocano sul concetto di “idee fondate sulla superiorità”)», potrebbe accadere che questa affermazione potrebbe «essere benissimo letta come una discriminazione, se non addirittura un incitamento alla violenza, verso le persone omosessuali, cosa che può portare al carcere fino a quattro anni». Un po’ come già accade in Francia, dove episodi di censura (e anche di violenza) delle forze dell’ordine contro manifestanti pacifici di Manif pour tous hanno richiamato l’attenzione delle stesse istituzioni europee.

Secondo l’associazione «è chiaro che questa prima proposta è un cavallo di troia per far passare senza troppa fatica le altre due proposte di legge, compresa l’adozione da parte delle persone dello stesso sesso. Nella proposta di legge sul “Matrimonio egualitario” c’è l’esplicita volontà di sostituire le parole “marito e moglie” con la parola “coniugi”. Insomma, una vera decostruzione di ciò che da sempre ed in tutte le culture è stato considerato il cardine della società umana, la famiglia fondata tra un uomo ed una donna». Per protestare contro tutto questo si sono dati appuntamenti giovedì a Montecitorio dove, a partire dalle 19, «verrà distribuita a tutti i partecipanti una candela da utilizzare durante la veglia, come richiamo a non spegnere la propria coscienza». Inoltre i promotori consigliano «di portare anche un bavaglio, a ricordare che la libertà di pensiero e di parola può sempre essere a rischio».

L’obiettivo di Manif pour tous, insomma, è quello di far nascere anche in Italia un fronte laico, trasversale e apartitico – proprio come il fortunato modello francese al quale partecipano anche tanti esponenti stessi della comunità omosessuale – a difesa non solo del concetto di famiglia ma anche dell’impianto sociale che da questa proviene.