di Antonio Casolaro (Rinascita)
Questo taglia definitivamente la testa al toro e le speranze di chi ancora credeva in un intervento istituzionale riparatore dello scempio prodotto in 20 anni di connivenza con le ecomafie. Queste le parole del ministro alla camera: “Non ho difficoltà a dire che da una parte la riflessione scientifica manifesta qualche non coincidenza in ordine alla valutazione sul rapporto causale tra inquinamento da rifiuti e patologie tumorali e su questo - ha precisato - per intervenire è necessario avere una maggiore contezza perchè diversamente interverremmo in direzioni che potrebbero non avere un’efficacia”.
Balduzzi poi prosegue dicendo che l’incremento dei tumori in Campania dipenderebbe anche dal cattivo stile di vita, dall’alimentazione e dalla mancata prevenzione che impedisce le diagnosi precoci delle patologie neoplastiche. Insomma colpa dei campani, il troppo benessere, troppa vita sedentaria, mangiano troppo e male. Facciamo una riflessione: a parte il fatto che la dieta mediterranea non è mai stata considerata a rischio tumori, anzi è da sempre indicata come una dieta altamente preventiva, ma se questi disgraziati di campani mangiano male un motivo ci sarà, o il ministro forse pensa che da queste parti la gente gira per i campi in cerca di lastre di eternit e bidoni di rifiuti industriali da sgranocchiare? Se in Campania esiste una discarica illegale ogni 10 km quadrati, cresciuta con il benestare dello stato e della camorra, evidentemente ciò che ci cresce sopra in termini di prodotti della terra non deve proprio essere un toccasana per la salute o sbagliamo?
Quanto ai cattivi stili di vita, forse il ministro pretende che gli abitanti delle zone interessate facciano un po’ di sana corsa campestre magari tra i campi della discarica del Cantarello o della Resit di Giugliano respirando a pieni polmoni quella bella aria mattutina alla diossina che pizzica le narici? Sorvoliamo anche sul fatto che i campani non farebbero abbastanza prevenzione sui tumori, il ministro forse non è bene informato (sono tecnici, può capitare) dal momento che per effettuare una visita di controllo in Campania ci sono tempi di attesa da 6 mesi ad 1 anno, insomma giusto il tempo che il mesotelioma pleurico ti porti via con se.
Quindi per il governo non c’è nessuna relazione tra tumori campani e insalubrità dell’ambiente, amen. Insomma se i Napoletani si lamentano non vanno presi troppo sul serio, è gente allegra che ha sempre voglia di scherzare, anche quando schiatta. Ma le parole del ministro non sono passate in sordina e sono già tantissime le proteste di cittadini, comitati e perfino medici delle asl campane che ora si sentono anche offesi e denigrati dalle istituzioni, dopo essere stati per decenni abbandonati nelle mani delle ecomafie.