venerdì 28 settembre 2012

Come le bestie


tratto da Azione Tradizionale

A Nanchang, nella Provincia di Jiangxi, sud-est della Cina, in occasione della festività religiosa locale i mendicanti vengono rinchiusi in gabbie proprio come animali da zoo. Le autorità cittadine costringono gli accattoni in una cella per evitare fastidi ai numerosi visitatori che giungono in città. Non c’è che dire, mentre nei paesi occidentali si protesta contro la segregazione degli animali dentro le gabbie, in Cina sono gli uomini ad esservi costretti, senza che nessuno abbia da ridire o reclami sanzioni contro Pechino. Le due facce di una stessa – ipocrita – medaglia.

MENDICANTI IN GABBIA – A Nanchang l’accattonaggio è assai diffuso. Secondo i funzionari cittadini il numero dei mendicanti negli ultimi tempi era diventato elevato al punto che lamentele e suppliche per qualche spicciolo non risparmiavano nessuno dei turisti. Lo zoo umano è una soluzione estrema severamente condannata dagli attivisti per i diritti umani. Ma gli organizzatori della festa in occasione della quale i mendicanti sono stati rinchiusi si giustificano affermando che nessuna persona è stata obbligata a sistemarsi tra le sbarre e che nessuno ha costretto loro a chiedere l’elemosina per vivere.

VISITATORI INORRIDITI – “I mendicanti stanno bene nelle gabbie. La gente gli consegna cibo e acqua. In un certo senso per loro è meglio stare lì invece che cercare un posto in una strada trafficata”, ha detto uno degli organizzatori. “Possono andare via quando vogliono, ma non possono andare in fiera”, ha poi aggiunto. “Li trattano come animali da zoo, sono esseri umani!”, denunciano gli attivisti. “Questa – ripetono – non è altro che una umiliazione pubblica!”. I visitatori, dal canto loro, si dicono inorriditi alla vista di uomini che allungano le braccia alla disperata ricerca di un misero regalo.Le celle sono così piccole che è impossibile per gli occupanti restare in piedi.