giovedì 16 maggio 2013

Firenze, in cinquanta con caschi e catene aggrediscono un banchetto di Casaggì...











di Antonio Pannullo (Secolo d'Italia)

Nuove violenze alle università scatenate dall’ultrasinistra dei collettivi. La mattina del 15 maggio gli studenti Casaggì, l’attivissimo centro sociale fiorentino di destra, era al Polo Universitario di Novoli per svolgere la propria regolare campagna di propaganda in vista delle elezioni universitarie del prossimo 21 e 22 maggio. 

I militanti di Casaggì, sette, avevano allestito un banchetto, nel quale era presente il materiale elettorale e le indicazioni di voto. Attorno a mezzogiorno, circa una cinquantina di militanti dei centri sociali antagonisti si sono radunati davanti al banchetto, distribuendo volantini, gridando slogan e minacciando di passare alle vie di fatto se gli esponenti di Casaggì non avessero immediatamente lasciato l’Università che, a loro dire, non dovrebbe permettere ad un movimento di destra di esprimere liberamente le proprie idee e candidarsi agli organi di rappresentanza studentesca. Pur inferiori di numero, gli studenti di Casaggì hanno scelto di rimanere al banchetto, perché convinti del diritto di esprimere le loro preferenze. 

Verso le 12,30 – mentre gli studenti di destra iniziavano a smontare il banchetto per recarsi a pranzo nella mensa antistante – il gruppo dell’estrema sinistra ha deciso di passare alle vie di fatto tirando fuori caschi, catene, tirapugni e brandendo le cinture per colpire, esattamente come facevano i collettivi democratici negli anni di piombo. Ne è nato uno scontro fisico durato qualche minuto e avvenuto sotto gli occhi di centinaia di studenti che stavano recandosi a pranzo. 

Nello scontro un militante di Casaggì ha riportato una ferita al volto. Il centro sociale ha immediatamente diramato un comunicato in cui scrive che «ciò che è accaduto è inaccettabile da ogni punto di vista, perché chi ha aggredito era armato ed è uscito da aule universitarie che sono concesse dal rettore e dai vertici dell’Università a personaggi che non le hanno restituite agli studenti, ma che le utilizzano per promuovere odio sociale e politico». «Abbiamo il diritto – proseguono gli studenti di destra – di fare propaganda e di vivere l’Università, da studenti e da candidati alle elezioni, come tutti gli altri. Non è accettabile che all’Università entrino persone esterne, magari armate, per creare il caos e cercare di cacciare chi fa politica in altri schieramenti». 

Infine, conclude Casaggì, «non sono accettabili le dichiarazioni di alcuni organi di stampa, che senza aver verificato la notizia, hanno parlato di rissa e di scontri, come se si fossero dati appuntamento due gruppi contrapposti e non si fosse trattato di una vile aggressione premeditata e vergognosa». Casaggì conclude il comunicato annunciando che «non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia e continuerà, adesso e nei prossimi mesi, a svolgere nelle facoltà la propria attività politica e cerchiamo di farlo con la dignità e il coraggio di sempre. Dignità e coraggio: qualcosa che manca ai paladini dell’antifascismo».