domenica 9 marzo 2014

“Vita di Don Chisciotte e Sancio”



don chisciotte

di: Nico di Ferro (azionetradizionale.com)

Raramente un’opera che si presenta come un commento ad un’altra, per di più un grande classico della letteratura mondiale, risulta essere così essenziale e di fondamentale importanza alla sua comprensione come il libro di Miguel De Unamuno.
Facciamo riferimento all’opera “Vita di Don Chisciotte e Sancio” un libro straordinario nel quale lo scrittore basco De Unamuno si propone di esporre in maniera esplicativa la filosofia di vita donchisciottesca, con la sua visione del mondo, etica, metapolitica e religiosa, tratta dalla famosissima opera di Cervantes dedicata all’errante cavaliere.
Un libro che nelle intenzioni dell’autore non vuole essere letteratura ma un incitamento reale a osare qui e ora, come Don Chisciotte che con la sua follia trovò il coraggio di sfidare il buon senso livellatore del suo tempo, trasformando la propria esistenza in una milizia sulla Terra, volta a coltivare sentimenti divini e spirituali.
De Unamuno ci ricorda, commentando le gesta della nobile figura di Don Chisciotte, che ognuno è figlio delle proprie azioni ed il mondo lo si crea con la volontà e non con l’intelligenza. Una volontà, quella di Don Chisciotte, alimentata dal fuoco della fede e sfidando la coerenza logica che appartiene solo alla ragione.
Un libro geniale dunque che, capitolo per capitolo, prende in rassegna le azioni e i discorsi di Don Chisciotte e del suo scudiero, Sancio Panza, per estrapolarne i significati nascosti delle loro avventure, paragonandole e confrontandole tra loro mostrando al lettore, da diverse angolature, la realtà vista attraverso gli occhi di un eroe ardente nella fede e da coloro che pensano solo con lo stomaco e non credono che ai loro occhi.
Ma guai a coloro che considerano questo libro alla stregua di quelli per passare il tempo e Don Chiosciotte un personaggio inventato. Lo scrittore per questi che si approssimano all’opera in tal modo, non prova altro che ribrezzo, nausea e compassione.
L’intera opera è stata tradotta e curata da Mario Polia, noto archeologo e antropologo di fama internazionale, nonché Professore presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Primo in Italiaa scrivere su J. R. R. Tolkien, è competente ed esperto circa le civiltà andine, al contempo straordinario conoscitore della cultura medievale, di Roma arcaica, della cultura folclorica e di tradizioni popolari italiane.