tratto da Cantiribelli
A poche settimane dalla pubblicazione di “Zero”, Cantiribelli intervista il cantautore milanese Skoll. Sarà lui stesso a presentarci questo nuovo attesissimo lavoro.
1). Caro Skoll, bentornato sulle pagine di Cantiribelli. A Maggio sarà pubblicato il tuo nuovo album “Zero”: da cosa nasce questo titolo?
Il titolo prende spunto da una canzone del disco dedicata ai caccia A6M Zero dell’aviazione nipponica della seconda guerra mondiale (una canzone, in verità, ispirata da una parte dalla tecnica di questi formidabili aerei e dall’altra dal sacrificio e dal senso dell’onore degli uomini che combatterono nei cieli del Pacifico). In realtà, essendo questo disco estremamente vario sia nei temi trattati che nell’impianto musicale, il titolo può richiamare anche ad una sorta di nuovo inizio nella mia produzione musicale. Questo lavoro è un po’ la sintesi della mia musica e un punto di ripartenza con tante cose nuove e con un impegno e un risultato, sotto ogni punto di vista, mai raggiunti prima d’ora.
2). Sulla tua pagina ufficiale di Facebook hai annunciato che ci saranno due canzoni dedicate a due donne speciali, Anita Ramelli e Clelia Pizzoni Calvi. Ci puoi anticipare qualcosa?
In Zero ho inserito il mio personale tributo a queste due magnifiche donne. L’ho fatto con due canzoni che ho voluto intitolare semplicemente con due nomi (“Clelia” e “Anita”) e che ho anche inserito vicine, una dopo l’altra, nell’ordine dei brani. Clelia Pizzigoni Calvi, soprannominata già all’epoca la “mamma d’Italia”, dedicò la sua vita alla Patria. I suoi quattro figli erano stati tutti decorati al valore durante la prima guerra mondiale per incredibili atti di eroismo e slanci di totale amor patrio. Clelia si ritrovò così, dopo la guerra, madre senza figli. Con incredibile forza, tipica però di un’epoca in cui l’amore per l’Italia si traduceva concretamente nell’essere “esempio”, Clelia conservò la memoria dei suoi ragazzi e divulgò le gesta eroiche di chi era morto giovane per difendere il tricolore. Si appuntò sul petto le medaglie al valore dei “fratelli Calvi”, dei suoi fantastici figli, e divenne la mamma d’Italia. La canzone che le ho dedicato in Zero è un pezzo arrangiato con un crescendo di atmosfere musicali che accompagnano la chiusura del testo, scritto in maniera “circolare”, ossia con un finale che riporta esattamente all’inizio dello stesso. Probabilmente si tratta di uno dei testi più importanti che io abbia scritto in questi anni, un brano in cui ogni parola, ogni singola parola, ha un’importanza per comprendere l’insieme dello stesso. Un pezzo sul concetto stesso di nazione, sull’esempio, e sull’impietoso confronto tra il passato e il presente di questo Paese.
Anita Pozzoli Ramelli ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscerla. Una donna magnifica che nella vita ha sofferto oltre ad ogni immaginazione. Oltre all’omicidio brutale e vigliacco di suo figlio Sergio (una delle pagine più infami e vergognose della storia italiana), dovette subire per anni minacce, insulti, chiamate telefoniche anonime… Le avevano massacrato un figlio, non soddisfatti da tanto sangue gli sciacalli continuavano il loro lavoro sporco e infame. Lei rimase quella che era. Non spese mai parole di odio. Cercò, in qualche modo, di andare avanti. Ma anche anziana, fino all’ultimo, quando i ragazzi ricordavano Sergio con il corteo che si svolge ogni anno per le vie di Milano, Anita usciva di casa e andava a salutare e ringraziare tutti i ragazzi, uno per uno, in un abbraccio collettivo. Non era più la mamma di Sergio, ma la mamma di tutti. Il brano che le ho dedicato (ricordando proprio il corteo e questo suo essere sempre presente), l’ho scritto appena dopo la sua scomparsa. Una vigilia di Natale. “Nel giorno più bello. Quando le strade sono piene. Tu ritorni da Sergio”.
3). Quali altre tematiche hai affrontato?
Zero si apre con un pezzo che, data la tematica, stavo cercando di scrivere da diversi anni: “Stati Uniti d’America”, una canzone di denuncia che dopo i recenti fatti in Siria non volevo più rimandare. È un brano molto importante nella mia discografia, anche da un punto di vista musicale. Tra le altre, c’è un pezzo che si intitola “La vendetta del toro”, una canzone che, su un arrangiamento musicale piuttosto ironico che ricorda atmosfere spagnole (con chitarre classiche e un insieme di trombe, tromboni e fiati) si schiera dalla parte del toro, contro la corrida… una canzone che, oltre ad essere una denuncia animalista contro uno spettacolo penoso e ingiusto, dalla prima all’ultima parola è anche una lunga ed evidente metafora politica. Ci sono, poi, diverse ballate (tra cui “Questa è primavera”, la canzone d’amore più importante che abbia scritto fino ad oggi), e un finale con “Campi Elisi”, il brano probabilmente più significativo dell’intero cd, ma che non voglio anticipare a parole.
4). Hai dichiarato che Zero rappresenta la tua produzione artista più importante e impegnativa. Sul piano musicale cosa devono aspettarsi i tuoi fan?
Zero rappresenta, senza alcun dubbio, il punto più alto della mia produzione musicale. Si tratta di una sorta di sintesi completa della musica di Skoll. Qui ci sono rock e ballate con gli arrangiamenti più impegnativi realizzati in tutti questi dischi. L’impegno è stato grande: questa volta ho curato personalmente gli arrangiamenti, passo dopo passo, suono dopo suono, cercando di unire il meglio di quanto suonato da Fabio alle chitarre e da Davide al pianoforte (e in questo disco, entrambi hanno davvero dato tutto, superandosi). È stato un lavoro lungo e meticoloso che mi ha impegnato moltissimo. In Zero, alla fine, suonano insieme chitarre acustiche, pianoforti, chitarre distorte, parti ritmiche (le migliori della mia discografia, batteria in particolare), oltre a fondamentali suoni sinfonici e d’orchestra dal grande impatto. Come si può capire dalle mie parole, sono contento e molto soddisfatto. Spero che chi ascolterà questo disco potrà ricevere quello che ho cercato di trasmettere in fatto di sensazioni ed emozioni.
5). Con il lancio del nuovo album continuerà il tour dei concerti in giro per l’Italia (e non solo). Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti?
A breve, entro la fine di aprile, pubblicherò su skoll.it e sulla pagina Facebook di Skoll, un primo calendario del tour di presentazione del disco. Come sempre, le date saranno tante e sparse un po’ per tutta Italia. Si partirà ufficialmente il 10 maggio… Restate sintonizzati!