martedì 22 luglio 2014

L’Europa (che piace alla sinistra) ci dà l’elemosina per gli immigrati e ci deride


di Francesco Signoretta (Secolo d'Italia)

Meglio ignorati che presi in giro, al limite della derisione. L’Europa, la “magica Europa” che piace tanto alla sinistra, continua a trattare l’Italia in modo offensivo, costretta ad abbassare la testa e mostrarsi soddisfatta di ogni elemosina che le venga data. Sulla fortissima immigrazione che il nostro Paese sta subendo passivamente (soprattutto a causa del permissivismo del governo Renzi, che ha continuato sulla stessa strada del governo Letta-Kyenge) la Ue continua a inondarci di frasi inutili e altrettanto inutili promesse, con un contentino in allegato.L’ultima rassicurazione di Bruxelles è paradossale: «Non vi abbiamo abbandonato». Non si sa né quando né come, ma l’Europa sostiene di averci aiutato, parole che suonano come una beffa. Intanto i numeri parlano chiaro: il quadro è allarmante, perché – tanto per citare un esempio – il numero di persone richiedenti asilo è aumentato del 30% nella Ue mentre nell’Italia l’aumento è stato del 61%. Quindi il nostro Paese, complessivamente, ha assorbito gran parte dell’afflusso Ue. E già questo basterebbe a smontare la tesi degli “aiuti” dati da Bruxelles. In termini economici, poi, la situazione di disagio e di indifferenza è ancora più evidente: dalla Ue è arrivata un’elemosina per l’Italia, solo quattro milioni di euro come aiuto per il flusso di immigrati (sotto le voci di assistenza ed emergenza). Roba da ridere, se si pensa che solo i profughi, sul nostro territorio, sono 65mila e occorre spendere unicamente per il cibo più di un milione di euro al giorno. Tra il 2005 e il 2012 l’Italia ha speso 1,6 miliardi di euro per affrontare l’emergenza dei quali solo 281 milioni di provenienza europea e negli ultimi due anni la situazione è notevolmente peggiorata. Per il solo contrasto all’immigrazione abbiamo speso quasi due miliardi di euro in pochi anni. Questa cifra riguarda le sole spese per i controlli delle frontiere, per le forze messe in campo dai vari governi e per le relazioni internazionali con i paesi d’origine di chi arriva sulle nostre coste. Dati che dovrebbero far riflettere. E indurre Bruxelles quantomeno a tacere. Perché affermare di averci aiutato è una presa in giro, uno schiaffo a tutti gli italiani, che già debbono fare fronte alla ceisi economica, ai sacrifici imposti dalla Merkel e ad un fisco famelico che vuota loro le tasche per finanziarte una spesa pubblica clientelare e parassitaria.