tratto da Redazione Barbadillo
Gli immigrati? Per gli elettori del Pd sono un costo più che un’occasione. A raccontare questa opinione-choc non è il bollettino dei partiti che si oppongono all’immigrazione clandestina né i giornali di opposizione, ma è il foglio moderato per eccellenza: il Corriere della Sera.
Sul quotidiano, infatti, ogni settimana vi è l’appuntamento con il sondaggista più televisivo che esista: Nando Pagnoncelli. E proprio lo studioso e volto noto delle rilevazioni che piacciono tanto al pubblico diBallarò e della sinistra moderata in generale ha dovuto comunicare alla società civile che l’opinione pubblica sull’immigrazione ha una posizione più che scettica: «Un elettore democratico su due la vede come un costo».
Non solo, quindi, gli elettori di centrodestra e gran parte di quelli del Movimento 5 Stelle sono sensibili al tema della regolazione dell’immigrazione. Proprio per i simpatizzanti del partito del premier – più del 58% – «le spese che il nostro Paese deve affrontare per il controllo dell’immigrazione clandestina, l’accoglienza dei migranti, l’assistenza pubblica e l’integrazione superano di gran lunga i vantaggi che ne riceviamo in termini di versamenti di tasse e contributi».
Per Pagnoncelli questo è da addebitare all’operazione Mare Nostrum e al dibattito acceso che ha scatenato anche per i costi sociali. Davanti a questo, come si affretta a spiegare il sondaggista, altri sono i numeri degli introiti che gli immigrati versano alle casse dello Stato: ben superiori a ciò che si spende per le politiche di accoglienza. Nonostante questo «l’idea che oramai la contribuzione degli immigrati al nostro sistema sociale sia così rilevante è davvero poco diffusa: solamente un italiano su quattro ritiene che, pur con queste ingenti spese, il saldo sia positivo».
Un sondaggio che, guarda caso, non ha avuto eco sulle agenzie di stampa (a differenza di quello della settimana scorsa, molto contestato sulle interpretazioni dei numeri, sulle unioni civili). Forse non è andato come ci si aspettava?