di Giorgia Bondanini (L'Intellettuale Dissidente)
Cos’è che determina la crescita e lo sviluppo caratteriale degli uomini? I fattori ambientali o quelli genetici?
Lo studio della personalità di un individuo comprende due elementi molto diversi ma, in qualche modo concatenati tra loro. Da una parte si può pensare che il nostro “essere come siamo” dipenda da fattori biologici che abbiamo ereditato dai nostri genitori; dall’altra parte però, può dipendere da fattori ambientali e quindi esperienze vissute nella famiglia, nella società, ecc.
L’importanza data a queste caratteristiche è cambiata in base al passare del tempo: negli anni 50 del 1900 i ricercatori hanno dato valore solo all’aspetto ambientale tralasciando, invece, quello biologico; negli anni ’70 si è data una maggiore importanza a fattori genetici, conducendo degli studi sulla somiglianza tra gemelli. Recentemente, però, è emersa una nuova credenza: i ricercatori hanno cominciato a vedere che, fattori genetici e ambientali interagiscono tra di loro andando, così, a formare la personalità dell’individuo.
Nel 2002 è stato svolto uno studio, da alcuni ricercatori, su un determinato aspetto caratteriale delle persone: è stato osservato che, bambini timidi per temperamento, se inseriti in un asilo, avranno minori possibilità di conservare questa caratteristica rispetto a quelli che invece sono stati allevati in casa.Tramite questo esperimento può essere dedotto che, la formazione della personalità degli individui avviene per un 50% dall’ereditabilità genetica e un 50% dalle esperienze vissute nell’ambiente.
Per quanto riguarda gli aspetti biologici, gli psicologi evoluzionistici sostengono che: “gli uomini sono il prodotto del loro passato”; questo va a spiegare che la predisposizione a un certo tipo di atteggiamento avverrà grazie alla sopravvivenza e al successo del comportamento stesso.
Anche l’ambiente svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’individuo. La crescita della personalità è determinata da fattori vissuti quotidianamente che nel tempo andranno a formare il carattere di una persona. L’ambiente familiare, le esperienze vissute in società e la cultura sono, quindi, argomenti da trattare con una certa importanza. Ogni civiltà si fonda su regole e credenze di tipo religioso e/o filosofico. Tutto questo consente agli individui di crearsi delle idee, delle aspettative e porsi delle domande/risposte sulla vita. Persone appartenenti alla stessa cultura avranno, per certi aspetti, delle idee molto simili.
Spesso, è dato per scontato che le usanze culturali di un popolo possano cambiare in base allo spostamento geografico o al cambiamento di una società; l’Europa occidentale e l’America del Nord sono un esempio di nazioni basate per un consumo e un benessere di tipo immediato e personale: questa è la società del “tutto e subito”. Diversamente, invece, la popolazione asiatica dà una maggiore importanza al ruolo che il singolo svolge per la comunità piuttosto che al proprio guadagno individuale. Spesso, queste differenze, possono essere difficili da immaginare per quegli individui che non vivono in quel particolare paese. Per quanto riguarda l’ambiente familiare, può essere posta una domanda: “perché i figli della stessa famiglia sono spesso diversi tra loro, nonostante i genitori si comportino in egual modo con tutti? Questo accade perché le esperienze che si hanno al di fuori del nucleo familiare cambiano da persona a persona: i genitori potranno essere affettuosi, autoritari, ostili o iperprotettivi e queste saranno sì, caratteristiche che andranno a differenziare la personalità degli individui ma, allo stesso tempo, le esperienze vissute al di fuori del nucleo familiare andranno, ulteriormente, a definire il carattere della persona.