sabato 15 febbraio 2014

Per il PD i disastri ambientali non esistono



di Augusto Grandi (Destra.it)

Piove e nevica, come succede sempre in inverno. Ma ad ogni goccia che scende in Italia, scatta l’allarme. Franano le montagne e le colline, cedono muri di protezione, crollano monumenti antichi. Tutto per garantire i soldi ai professionisti dell’emergenza. Perché la prevenzione costa, e rende agli amici degli amici, meno di un quarto rispetto agli interventi di emergenza. Certo, prevenire vorrebbe dire investire, creare posti di lavoro, muovere l’economia sana, preservare il territorio e favorire il turismo.
Ma puntare sull’emergenza significa invece far lavorare sempre gli stessi ad un costo (per le casse pubbliche) molto più elevato. Significa permettere la distruzione del paesaggio, significa frenare il turismo.
Un disastro per gli italiani anche a livello d’immagine. Senza contare i morti, i feriti, le aziende fallite perché danneggiate in modo irreparabile o, comunque, in misura tale da non potersi più risollevare. Un disastro che si ripete ogni anno, in inverno, in primavera (per il disgelo), in autunno. Mentre in estate si lascia spazio ai piromani, alla siccità, a qualsiasi cosa consenta di distruggere il territorio e le persone che ci vivono.
E di fronte a questo disastro cosa fa la maggioranza che sgoverna l’Italia? Prepara una legge per imbavagliare il web, i social forum di ogni tipo. Con la scusa delle offese personali. Si parte facendo finta che si tratti di una battaglia per la tutela dei minori e si arriva immediatamente alla censura. Perché il ministro o l’assessore dei Beni culturali si riterrà offeso dall’immagine di Pompei che crolla, il ministro o l’assessore dell’Ambiente riterrà offensivo raccontare di una frana dovuta a mancati rimoschimenti, il ministro o l’assessore al Turismo soffrirà per le tabelle che evidenziano la fuga di visitatori italiani e stranieri di fronte ad uno scempio architettonico o a servizi indecenti.
Vietato raccontare, vietato informare. Ufficialmente per non creare una gogna mediatica contro chi è il colpevole dei disastri. In realtà per non informare i sudditi sulle colpe di lorsignori. D’altronde il livello di asservimento dei media tradizionali e ufficiali garantisce già la massima tranquillità a questi personaggi. Si tratta ora di imbavagliare l’informazione alternativa. Un plauso, dunque, ai sostenitori della censura, a partire dai parlamentari del Pd Moretti e Sanna. Ma forse rendere noto il loro tentativo è già una gogna mediatica..