di Cassandra Del Greco (Ereticamente)
« Diciamo, pronunziamo, sentenziamo e dichiaramo
che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo
e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S.o Off.o
veementemente sospetto d'eresia, cioè d'aver
tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e
divine Scritture, ch'il sole sia centro della terra e che
non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si
muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener
e difendere per probabile un'opinione dopo esser stata
dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra
Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le
censure e pene dai sacri canoni e altre constituzioni
generali e particolari contro simili delinquenti imposte
e promulgate. »
Una voce fuori dal coro si leva in difesa della libertà d’opinione - e di ricerca.
E’ la voce di Piergiorgio Odifreddi, il quale non solo difende il metodo oltre i contenuti, il principio oltre il merito: da matematico, razionalista, ateo quale è, rifiuta ogni tipo di dogma e rivendica il diritto al dubbio e alla ri-messa in discussione di qualunque assunto. Non solo fa questo, ma si permette persino di entrare nel merito: critica Norimberga, insinua il dubbio sulle camere a gas, parla di “propaganda alleata”. Già in passato aveva osato confrontare i numeri delle Ardeatine con l’eccidio del popolo palestinese a opera delle forze israeliane. Tutte e due le volte lo fa su Repubblica e, manco a dirlo, tutte e due le volte il suo intervento solleva polemiche, polveroni e l’immancabile fango - e il tentativo di ‘salvarsi la testa’ replicando alle accuse con rettifiche, spiegazioni, ulteriori specificazioni.
Molto significativo un commento su facebook di una persona che si ritiene di sinistra, antifascista e laica: “(…) Odifreddi avrebbe fatto meglio a star zitto, ma non per le sue opinioni, quanto perché incapace di capire che non tutto quel che pensa può essere detto. Pena: la scomunica della comunità.” Pena: la scomunica della comunità. Fa riflettere.
Galileo Galilei, nel 1633, viene condannato per eresia, per aver sostenuto la teoria eliocentrica contro quella geocentrica, quest’ultima unica teoria scientifica-dogmatica riconosciuta al tempo, salvo poi abiurare per permettersi almeno il lusso degli ‘arresti domiciliari’ ad Arcetri. Prima di lui, nel 1600, bruciava sul rogo Giordano Bruno, tacciato di eresia per aver elaborato una dottrina teologica che si distanziava da quella ufficiale della sua epoca. Ma ancora molto, molto tempo prima, nel 399 a. C., la democrazia ateniese processa e manda a morte Socrate per asébeia, una condanna insieme religiosa politica e sociale.
Continua il mio ‘amico’ di facebook: “Ciò che ha ingannato Odifreddi è il pensare di poter applicare il suo metodo a qualsiasi cosa, mentre vi sono casi in cui quest'applicazione deve essere moderata”. Eccola, la verità: puoi essere laico (in senso ampio), razionalista, logico, libero di applicare un metodo -scientifico, e dunque anche storiografico- su tutto, su tutto quello che vuoi… ad eccezione dei dogmi di volta in volta imposti dall’attualità - e dal regime. I dogmi per cui furono scomunicati Galileo e Giordano Bruno non sono più dogmi per nessuno oggi, neppure per la Chiesa; è proprio grazie a loro che li abbiamo superati, quei dogmi. Non così per i nuovi dogmi. La storia diventa teologia, la Shoah non si tocca, guai a lanciare sguardi indiscreti e re-visori alla Seconda Guerra Mondiale! [Per inciso, neanche la democrazia si tocca, motivo per cui un Socrate sarebbe oggi, dopo più di duemilaquattrocento anni, ancora proscritto.] Se lo fai -chiunque tu sia e qualunque argomentazione tu adduca- sei un apostata, un eretico, uno scomunicato e infine un proscritto. Se ti va bene vieni solo insultato e isolato; se ti va male, ti fanno un processo.
Nonostante già nel 2007 molti storici italiani si opposero, fermamente e con chiare argomentazioni, a una proposta dell’allora ministro della Giustizia Mastella, e nonostante oggi vi si opponga formalmente persino l’Unione delle Camere Penali Italiane, è lì che si vuole andare a sbattere: un processo alle idee, una legge dello Stato che limiti la libertà d’espressione su determinati argomenti. La censura, nei fatti, con annessa lista di libri proibiti. Ancora una volta, alla politica si vuol rispondere con la legiferazione, in mancanza di migliori argomentazioni, in mancanza di lucidità, schiettezza, coraggio.
Eretici di oggi e di ieri.
Ieri, nella democraticissima Atene, un uomo viene condannato a morte per il suo continuo sottoporre qualunque verità acquisita a una critica spietata e per la presa che aveva sui giovani. Oggi, nella democraticissima Italia, si va in galera (o si rischia di andarci) se si rompe il tabù su certi argomenti: la Guerra, la Shoah, il razzismo, la democrazia.
“Una vita senza ricerca non è degna per l'uomo di essere vissuta” ammonisce Socrate, il saggio. E Cartesio lo riprende e lo completa: “Il dubbio è l'inizio della sapienza”.