di Alessandra Colla
Mi ero ripromessa di non scrivere neppure una riga su quello che ormai è il “caso Priebke”. Ma dopo le scene di ieri ad Albano Laziale, mi smentisco volentieri.
È dai tempi di Omero che l’oltraggio al cadavere viene ritenuto biasimevole: Achille che trascina nella polvere il cadavere di Ettore vinto non ci fa una bella figura; e su Antigone che spiega alla sorella Ismene perché è disposta a morire per dare sepoltura al fratello Polinice, condannato dalle nuove leggi a finire in pasto ai corvi, ha scritto mirabilmente Sofocle (chissà se a scuola lo si studia ancora).
[...] ma il corpo
di Polinice, che perí di misera
morte, per ordine indiscusso vieta
che sia sepolto o pianto da nessuno,
ma, senza tomba e illacrimato resti
caro ambìto tesoro agli occhi ingordi
degli uccelli, che possano cibarsene.
Questo col bando impose il buon Creonte
a te, dicono, e a me — capisci? a me! —
e verrà qui per proclamarlo chiaro
a chi l’ignora; e che non prenda l’ordine
nessuno alla leggera; e il trasgressore
lapidato morir dovrà dal popolo
della città. Son questi i fatti.
[...]
Sepolcro io gli darò; bella, se l’opera
avrò compiuta, mi parrà la morte.
E cara giacerò presso a lui caro,
d’un pio misfatto rea: poiché piacere
piú lungo tempo a quelli di laggiú
debbo, che a quelli che qui sono. Là
giacer debbo in eterno. E tu, se credi,
disprezza pure ciò che i Numi pregiano.
Impedire un gesto di pietas, impedire ai familiari di chicchessia di onorare il proprio defunto con una degna sepoltura mi pare un sopruso inaccettabile; e infierire su un morto — che sia chiuso in una cassa o steso sul selciato non ha nessuna importanza — è per me la cosa più vile che un essere umano possa fare. Penso ovviamente a piazzale Loreto (Ferruccio Parri definì l’accaduto “esibizione da macelleria messicana”, e Sandro Pertini imputò a quell’atto di aver “disonorato l’insurrezione”), ma penso anche a scempi più recenti — i coniugi Ceasusescu, Saddam Hussein, Muammar Gheddafi, Osama bin Laden (o il suo simulacro).
E poi, vogliamo ricordare cosa dice il Codice Penale?
Capo I: DEI DELITTI CONTRO LA RELIGIONE DELLO STATO E I CULTI AMMESSI
Art. 405 Turbamento di funzioni religiose del culto cattolico
Chiunque impedisce o turba l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto cattolico, le quali si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, e’ punito con la reclusione fino a due anni. Se concorrono fatti di violenza alle persone o di minaccia, si applica la reclusione fino a tre anni.
Capo II: DEI DELITTI CONTRO LA PIETA’ DEI DEFUNTI
Art. 409 Turbamento di un funerale o servizio funebre
Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 405, impedisce o turba un funerale o un servizio funebre e’ punito con la reclusione fino a un anno.
La gestione del “caso Priebke” è l’ennesima riprova di quanto in basso sia caduto questo sciagurato Paese, che niente e nessuno potrà indurmi a chiamare Stato o Nazione. E tutti voi che avete sputato sul carro funebre, o avete plaudito a chi l’ha fatto, o avete lasciato che si creassero le condizioni per poterlo fare, o sornionamente avete fatto finta di nulla perché la cosa non vi riguardava (ma “per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti”, come avrebbe detto il Faber) — tutti voi, nessuno escluso, mi fate profondamente schifo.