sabato 12 ottobre 2013

Una grande serata con il "Che" a Casaggì.



Sala piena e tanta gente in piedi. Quello sul "Che" era un evento atteso: curiosità, stupore e confronto hanno animato dal primo all'ultimo momento un evento che Gabriele Adinolfi ha saputo gestire al meglio, tracciando un profilo inedito del guerrigliero argentino e rispondendo con precisione alle domande e alle critiche del pubblico. 
Qualcuno si era stupito, perchè non avrebbe mai immaginato che anche a destra si potesse parlare di quella che, invece, certa sinistra, ha ridotto ad un'icona pop. Ma qualcuno non sa che, senza alcun complesso di inferiorità, il nostro mondo è stato il primo a tributare omaggi a Guevara. Lo fecero gli artisti del Bagaglino con la canzone "Addio Che"; lo fecero i fascisti che parteciparono al primo sessantotto; lo fecero tanti movimenti in tutta Europa; lo hanno fatto e lo fanno tante figure e tante realtà che animano questa parte politica. Lo continua a fare chi riconosce, pur senza dimenticarne la collocazione di fondo, l'abnegazione e il romanticismo del Che, il suo continentalismo, la sua capacità di andare a cercar la bella morte...
Una serata di sintesi e di scambio, un momento ricco, di libertà totale e di superamento di schemi preconcetti, pregiudizi e frasi fatte. Il senso dell'evento è chiaro: anteporre l'analisi al giudizio e allargare la mente, rifuggendo ciò che è scontato, banale e configurabile a priori. Del resto, una tradizione identitaria che sa tributare i giusti onori a chi lotta, non avrebbe potuto fare altrimenti.